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Che cos’è l’usabilità di un software?

Che cos’è l’usabilità di un software
L’usabilità misura il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso.

Non c’è migliore definizione di quella dell’ISO (International Organization for Standardization) per descrivere il significato di Usabilità di una soluzione software:

«Lusabilità misura il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso».

In altre parole, si potrebbe dire che una soluzione è realmente usabile solo quando la tecnologia sottostante è quasi invisibile. L’utente finale deve potersi concentrare esclusivamente sul proprio compito, portandolo a termine nella maniera più rapida ed efficiente possibile.

Va da sé, quindi, che, per soddisfare a pieno le esigenze ed aspettative degli utenti finali, è indispensabile conoscere approfonditamente le loro caratteristiche. Pur avendo potenzialità e risorse quasi illimitate, molti software gestionali presenti sul mercato non assolvono proprio ad una fra le principali esigenze dell’utente finale: semplificare.

Ciò avviene perché il modello del progettista del software non coincide con il modello dell’utente finale, il più delle volte, a causa di una scarsa conoscenza del relativo target di riferimento.

Principali caratteristiche di un sistema usabile

Quali sono le principali caratteristiche di una soluzione software realmente usabile?

Di alcune, abbiamo già indirettamente parlato nell’introduzione:

  • L’Efficacia, intesa come completezza ed accuratezza con cui un utente può raggiungere il proprio obiettivo e, quindi, svolgere il proprio compito in un determinato ambiente;
  • L’Efficienza, intesa come quantità di risorse impiegate per raggiungere quel determinato obiettivo;
  • La Soddisfazione, intesa come accettazione da parte dell’utente finale del sistema di lavoro messo a disposizione dalla soluzione.

Ma ce ne sono altre, per certi aspetti, anche più significative.

  • L’ambiente deve possedere caratteristiche di utilizzo di facile e rapido apprendimento (Apprendibilità);
  • Le informazioni e i comandi necessari per l’esecuzione delle attività devono essere facili da capire e da usare (Comprensibilità);
  • La soluzione deve possedere caratteristiche idonee a fornire transazioni e dati affidabili, gestiti con adeguati livelli di sicurezza (Sicurezza);
  • L’ambiente deve fornire appropriati messaggi che individuino chiaramente l’errore occorso e le azioni necessarie per superarlo (Tolleranza agli errori);
  • La soluzione deve tener conto delle preferenze individuali e dei contesti (Flessibilità);
  • I simboli, i messaggi e le azioni devono avere lo stesso significato in tutto l’ambiente (Coerenza).

Principi dello Human-Centered Design

Come si fa a testare l’usabilità di un software?

Un buon approccio per testare l’usabilità di una soluzione software o servizio è quello di partire dal Human-centered design (HCD), una metodologia progettuale, volta alla risoluzione dei problemi, incentrata sulle esigenze dell’utente finale. Tale processo si compone di 4 fasi successive:

  1. Comprendere e descrivere il contesto di utilizzo;
  2. Definire i requisiti di utilizzo;
  3. Progettare le soluzioni di design;
  4. Testare e valutare le soluzioni.


I 6 principi su cui si fonda il “design centrato sulle persone” sono elencati nello standard ISO 9241-210:2019 Ergonomics of human-system interaction:

  1. Il design si basa su una comprensione esplicita di utenti, utilizzo e ambiente: gli sviluppatori devono comprendere non solo gli utenti, ma anche cosa, come e perché vogliono utilizzare il prodotto e in quale ambiente questo verrà utilizzato;
  2. Gli utenti sono coinvolti durante l’intera fase di progettazione e sviluppo: i potenziali utenti sono costantemente coinvolti nel processo di sviluppo del prodotto. Invece di sottoporre agli utenti un’idea e un prototipo da valutare, le loro esigenze devono essere esplorate e integrate direttamente nella progettazione del prodotto. Gli studi sul campo (osservazioni) all’inizio del progetto e i test utente dopo il completamento di una prima versione del prodotto possono servire a questo scopo;
  3. Il design è guidato e migliorato in base a una valutazione centrata sull’utente: questo principio sottolinea come i test degli utenti non devono essere svolti solo alla fine del processo di sviluppo, ma devono essere parte integrante dello sviluppo del prodotto. È necessario avere il feedback degli utenti già quando si hanno bozze scritte o modelli di base;
  4. Il processo è iterativo: in molti casi gli utenti stessi non sono in grado di formulare chiaramente ciò di cui hanno bisogno e quale prodotto immaginano. Piuttosto, la soluzione ottimale deve emergere attraverso cicli di feedback e dal dialogo. L’ideale, per rispettare questo principio, sono i metodi agili;
  5. Il design tiene conto dell’intera User Experience: in passato, l’esperienza dell’utente era spesso associata ad un’usabilità intuitiva, ma una buona user experience implica altro. L’obiettivo dovrebbe essere una user experience il più semplice e piacevole possibile, creare emozioni positive e far sì che l’utente abbia voglia di continuare a utilizzare il prodotto in questione;
  6. Il team di progettazione ha competenze e prospettive multidisciplinari: i team di sviluppo dovrebbero essere composti da esperti di varie discipline. Solo quando grafici, copywriter, programmatori ed esperti di usabilità si uniscono e danno la loro prospettiva, è possibile individuare eventuali lacune e il design centrato sulle persone ha successo.

Tech Against Gap

Mettere gli utenti finali al centro del proprio modello di business.

Per ovviare ad una complessità ormai diventata dilagante e ad una over customization spesso ridondante, in controtendenza rispetto a molte altre soluzioni software in circolazione, TribYou ha deciso di mettere gli utenti finali al centro del proprio modello di business, partendo dalle loro specifiche aspettative ed esigenze.

L’obiettivo era quello di colmare il technology gap tra le aziende e il loro relativo target di riferimento, promuovendo un uso consapevole ed abilitante delle tecnologie, nel pieno rispetto delle caratteristiche di usabilità di cui sopra.

Per questo motivo, abbiamo sviluppato TAG, una soluzione veloce e semplice da usare, altamente personalizzabile ed accessibile da qualsiasi device, facilmente integrabile con qualsiasi sito o software, e TribYou PWA, un’applicazione (Progressive Web App) che combina le caratteristiche di un sito web e con quelle di un’app mobile, offrendo agli utenti un’esperienza di utilizzo avanzata.

Se cercate una soluzione innovativa, semplice e scalabile, che possa accompagnavi nel processo di trasformazione digitale della vostra azienda, non esitate a contattarci!

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